Uisp Misto: Stessa storia, stesso posto, stesso Circolo: Sant’Agata Bolognese.
Campionato Bolognese Uisp Misto Sant’Agata – Cubo
Domenica 22 Ottobre 2017
Ci sfidiamo su un unico campo, dove il tifo fa la differenza. La nostra è una panchina d’eccezione, grazie alla presenza del capitano degli Ultras Cesare Saccani.

Come primo rappresentante dell’”ignoranza” di squadra entra in campo Davide, il quale ha probabilmente studiato il proprio look ad hoc per confondere l’avversario: ha addosso un costume da bagno arcobaleno e una maglietta rosso fuoco con la scritta Portugal, corredati da scarpe arancioni e codino sbarazzino. Dall’altra parte della rete c’è Gianluca Tonioni, numero 115 della classifica Uisp. Osservando i giocatori durante il riscaldamento, non sembra esserci grande disparità di livello; sottolineo che Davide si è avvicinato al tennis un anno fa e che in realtà è giocatore e insegnante di beach tennis. I primi games sono combattuti, si giocano quasi tutti sul killer point. Purtroppo la maggior confidenza di Gianluca sul terreno veloce e la sua esperienza mettono in difficoltà Davide che si innervosisce, è poco lucido a livello di strategia e macina chilometri ottenendo solo affaticamento fisico. Anche le discese a rete, parte del campo con cui ha sicuramente più familiarità, non sono conclusive. Il suo servizio è potente, ma ogni tanto viene tradito dai doppi falli. A complicare la situazione c’è l’avversario, che si sposta sempre per giocare il dritto, veloce e preciso. Davide perde per 6-1, 6-1, giocando contro due rivali: se stesso e Gianluca.

Nonostante la sconfitta, il nostro compagno esce dal campo a testa alta, a torso nudo e con gli occhiali da sole (in versione bagnino romagnolo). Non pago, si ripresenta dopo la doccia in tuta ed infradito, sfidando i 12 gradi stagionali e sedendosi, quasi in caricatura, accanto a Franca infilata nei suoi famosi moon boots.
A seguire incomincia il riscaldamento del singolare femminile. Schieriamo la ormai celebre Cristina Lorenzetto, la vera punta di diamante della squadra per “ignoranza”. Indossa con grande orgoglio la maglia ‘Facce da Cubo’, simbolo del nostro team. La sua avversaria è Cristina Franceschini, giocatrice di esperienza, numero 34 della classifica Uisp. La nostra Cristina parte alla grande: scattante e decisa nei colpi strappa subito un break all’omonima rivale. Ma l’avversaria a poco a poco si riprende dalla brusca partenza, cresce di livello, diventa meno fallosa e rende molto difficile la conquista dei punti. Le giocatrici si ritrovano 3 pari nei games e la nostra compagna, per ritrovare la stabilità emotiva, si rintana nella sua comfort-zone adottando la strategia delle moonballs. Le palle che partono dalla sua racchetta sfiorano il telone e sfiancano l’avversaria, che non riesce più ad essere incisiva. Vinciamo il primo set per 6-3. Nel secondo parziale il livello di tensione sale. In aiuto alla nostra compagna c’è il tifo sfegatato di Cesare, che innervosisce non poco l’avversaria e i consigli di Gea, la nostra mental coach.

Cristina L., nonostante la situazione di vantaggio, ha il braccino, cosa che però compensa con una grande tenuta fisica ed atleticità. Solo ogni tanto tira a tutto braccio, facendo sentire la sua presenza ancora forte in campo e ottiene tanti punti con la prima di servizio. Dopo tre combattutissimi games finali, la nostra Lorenzetto chiude con un sospiro di sollievo il secondo set, concedendo un solo game all’avversaria. Complimenti a Cristina, che non ha lasciato che la tensione cambiasse l’andamento della partita in suo sfavore.
E adesso il momento tanto atteso: il doppio di spareggio. La folla è in delirio per questo grande ritorno sui campi di Cesare “The President” Saccani. Il suo abbigliamento è classico, da socio onorario di un circolo tennis prestigioso, ma che allo stesso tempo ricorda vagamente quello di Fantozzi e Filini nella loro storica partita di tennis. Cesare, prima di entrare in campo, si esibisce in qualche esercizio di stretching, poi si riempie la tasca di segatura e parte subito per il riscaldamento a tutto braccio (tanto per incutere timore agli avversari).
Io lo affianco vestita con una tutona di felpa rosa e vengo come al solito redarguita da Cristina che dopo anni non si vuole ancora rassegnare a vedermi giocare ‘in pigiama’. Mi scaldo con Gabriele Bizzarri, ragazzo che non avevamo ancora incontrato, mentre Cesare prende a pallate Giulia Serra, già conosciuta in ambito Uisp. Perdiamo il sorteggio e gli avversari decidono di ricevere.
E si comincia: prendiamo subito il largo senza particolari acrobazie, gli avversari sono molto fallosi e rivelano poco feeling tra di loro in campo. Il mio socio fa durare gli scambi da fondo solo due colpi, chiudendo il punto o con un buco per terra o con un buco nel telone. Giustamente preserva le energie nel caso si dovessero complicare le cose. E queste si complicano: da 3 a 0 sopra, andiamo 3 a 2.

Merito di Gabriele e di Giulia che hanno notevolmente alzato il livello e demerito nostro che abbiamo calato l’attenzione. Causa di questo è stata in parte anche una piccola discussione tra il coach del Sant’Agata e Cesare, poiché i suoni che emetteva quest’ultimo durante l’impatto con la palla erano molto forti. Lancerei a questo punto una sfida di potenza sonora tra Maria Sharapova (109 decibel misurati) e Cesare The President. Chi vincerà?
Tornando a noi, piano piano io e il mio compagno ci riassestiamo, cercando di giocare il più “facile” possibile, quindi senza eccessivo estro (che però ci piace tanto). Cesare tira fortissimo con il suo dritto, mettendo in seria difficoltà gli avversari e io cerco di essere decisiva a rete e con il back. Chiudiamo il primo set per 6-3.
Ma quel drittone che ci ha reso tanto semplice la vita all’inizio, comincia a venire meno. Cesare mi svela che questo tipo di gioco non lo anima e che ‘si addormenta’ durante lo scambio. Seguono sia errori suoi, soprattutto a rete, che miei da fondo, nel tentativo di chiudere il punto il prima possibile. Nuovamente, con calma e sangue freddo, decidiamo di limitarci a tenere la palla in campo. Cesare, tenendo il palleggio, mi permette di fare del pressing davanti, così da chiudere la volée o da portare all’errore gli avversari. Incredibile a dirsi, vista la coppia schierata, facciamo della calma la nostra arma. Lasciamo anche nel secondo set 3 games agli avversari, e tanta segatura sparsa per il campo.
Finalmente la capitana Franca certifica la vittoria della squadra per 6 punti a 3 firmando il referto.
Grazie ai nostri compagni di squadra, che hanno seguito l’andamento della partita via whatsapp con supporto fotografico; a Gea, che ha dispensato consigli strategici ai giocatori e ha tenuto il morale alto; a noi giocatori, che in un modo o nell’altro abbiamo regalato sicuramente delle gioie; a Cesare versione tifoso, che come un direttore d’orchestra ha armonizzato la panchina; a Franca, il nostro Peter Pan che guida noi bimbi sperduti in questa avventura.
Note di Benedetta Mignani